Il territorio di Valmadrera è ricco di massi erratici, ovvero di grandi rocce trasportate a fondovalle da un ghiacciaio durante l'era Quaternaria, che affascinarono moltissimo Antonio Stoppani, geologo lecchese, che scrive:

 

"Portatevi, ad esempio, a Valmadrera e giù sul dorso dei colli, sui fianchi dei monti, sui margini dei laghi, sui cigli dei precipizi pù paurosi, dappertutto, dico, vedrete o solitari, o in gruppi fantastici, o allineati in modo mostruoso, falangi, pezzi enormi di graniti, di porfidi, di serpentini, di rocce alpine di ogni genere, evidentemente divelti dai monti lontani, portati più giù a centinaia di miglia di distanza e posti a giacere così rudi e informi, ove possono meglio stupirci..." (A. Stoppani, La Valsassina e il territorio di Lecco.)

La presenza dei massi erratici testimonia che Valmadrera e il circondario erano coperti di ghiacci durante l'era quaternaria fino ad un'altezza di 1.030 m. sul livello del mare.

Dai ghiacciai sono stati trasportati piccoli e grandi frammenti di materiale roccioso estraneo al nostro territorio come il "ghiandone" della Val Masino e della Val Bregaglia, il "serpentino" della Valmalenco e gli "scisti" delle Orobie e della Valle di Spluga. I massi di maggiori dimensioni si sono depositati allo scioglimento dei ghiacciai nei luoghi dove si trovano ancora e vengono detti "massi erratici" o"trovanti”. Tra i molti esistenti ricordiamo i 5 "Massi della Molinata" sul fondo della valle che da S.Tomaso porta al Prasanto, in serpentino e ghiandone.

Esiste un percorso naturalistico che, partendo dalla Frazione Ceppo, conduce alla scoperta dei Massi erratici presenti nella zona della Molinata. A breve nella sezione "Itinerari naturalistici" del nostro sito internet saranno aggiunte tutte le informazioni per percorrere il sentiero dei Massi erratici a Valmadrera.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze.